Credo che il restauro di un veicolo storico si possa dividere in due categorie: RESTAURO CONSERVATIVO e RESTAURO RICOSTRUTTIVO. Nel primo caso, purtroppo, si possono raggruppare solo alcuni veicoli della seconda guerra mondiale, perché nella maggior parte dei casi sono stati oggetto di modifiche e sistemazioni “fai-da-te”, utilizzati per un impiego lavorativo. In questi casi, il restauro consiste nel riportare e rimettere i particolari mancanti, prestando attenzione anche allo stato d’usura dei pezzi ”originali”. Anche la sistemazione delle parti meccaniche, deve riportare il mezzo in perfetta funzionalità, senza alterarne in alcun modo lo stato generale.
Il restauro RICOSTRUTTIVO invece va trattato a mio parere in modo completamente diverso. Io credo che quando ci troviamo davanti un relitto, in alcuni casi deforme rispetto alla linea originale, c’è un unico modo per restaurarlo: RENDERLO COME NUOVO ! A volte risulta molto più facile e PIU’ COMODO, fare un restauro VISSUTO, come dicono alcuni, lasciando più o meno appositamente ammaccature ed imperfezioni,che dovrebbero dare più veridicità al veicolo. Ma dal momento che dobbiamo inevitabilmente intervenire con sabbiatura, ricostruzione di parti mancanti, ecc., sono convinto che l’unico modo possibile per ridare vita al nostro veicolo sia riportarlo nuovo di fabbrica, lasciando all’uso che riterremo di farne la patina di VISSUTO o di ORIGINALITA’.
Come affrontare un restauro
Molto spesso ci troviamo davanti un veicolo che negli anni ha subito qualsiasi tipo di deturpazione e modifiche; come procedere allora? Per prima cosa dobbiamo documentarci e datare la parte fondamentale, telaio/carrozzeria.
I casi in cui sono mischiati pezzi di vari modelli o epoche è frequente, quindi è basilare datare il veicolo per poter riportare tutti i particolari, accessori e ricambi, congrui con la data di fabbricazione.
Quindi, c’è la ricerca dei particolari mancanti e la loro successiva sistemazione. Nulla va lasciato al caso, o all’improvvisazione, un ottimo restauro è dato dalla somma di tanti piccoli particolari fatti alla perfezione; se non tralasciamo niente avremo un ottimo risultato, se cominciamo a trascurare alcune parti perché meno in vista o per comodo avremo un risultato mediocre. E’ anche per questo, oltre ad un piacere mio personale, che fotografo ogni fase importante dei lavori, specialmente dove l’occhio non arriverà probabilmente mai, come all’interno dei motori, cambi, etc., in modo tale che anche il cliente si renda conto effettivamente del lavoro svolto e con quale cura sia stato eseguito il lavoro.
Ricambi e materiali
Anche l’aspetto dei ricambi e dei materiali che andiamo ad usare è basilare. I ricambi dovranno essere per il più possibile originali e solo in alcuni casi, dove purtroppo non riusciamo a reperirli, possiamo utilizzare ricambi non originali con l’avvertenza che abbiano le stesse caratteristiche di forgia materiale e di robustezza. Per i materiali di consumo,come lamiere per ricostruire eventuali pezzi di carrozzeria fatti oggetto dalla ruggine sino a bucarla, vige la stessa metodologia: stesso tipo di lamiera, stesso spessore, uguali tipi di puntature/saldature,ecc. NIENTE DEVE ESSERE INVENTATO O MIGLIORATO, dobbiamo riportare nelle stesse condizioni identiche a quando il nostro veicolo varcava le porte delle fabbriche in origine. Le modifiche, preparazioni e miglioramenti, non fanno parte del restauro.
Colori e mimetizzazioni
Il tipo di colore, per tonalità, opacità, grana, è forse la cosa determinante per un buon restauro.
Potremmo avere un veicolo impeccabile sotto ogni punto di vista ma con una colorazione sbagliata, rovineremmo inevitabilmente tutto, sminuendo di gran lunga gli sforzi e le spese sostenute.
Idem per gli schemi di mimetizzazione, i numeri di registrazione ed i contrassegni di reparto, in cui non bisogna lasciare alla fantasia il compito di tracciarli ma bisogna trasferire con estrema precisione gli schemi dei manuali appositi sui veicoli, con cura e pazienza per i primi e con ricerche appropriate per gli altri.
Certo, trovare colori originali dopo svariate decine d’anni è quasi impossibile; e proprio per questo, negli anni, sono riuscito ad ottenere, grazie alla mia esperienza ed alla collaborazione di colorifici industriali, una gamma dei maggiori colori che riproducono le stesse caratteristiche degli originali.
Costi e valore di mercato
Qual è il valore di mercato di un veicolo ? Io non penso che esistano valori di mercato per auto storiche ma valori di riferimento.
Se noi prendiamo ad esempio, 100 Willys MB, veicolo che ai raduni è regina per presenzialismo, riusciamo a trovarne 2 uguali ? Sono convinto di no ! Vuoi poi perché una è bella di carrozzeria ma ha emorragie d’olio un po’ da tutte le parti, vuoi perché l’altra è perfetta meccanicamente ma fatta in modo approssimativo come originalità, l’altra ancora è bella ma piena di stucco, e così via..
Quindi, come potremo dare un valore unico a questi veicoli uguali ma cosi’ diversi ? Ritengo ci siano due tipi di valutazione: il veicolo riparato ed il veicolo restaurato.
Al primo possiamo associare quelli che nel tempo hanno subito interventi parziali e multipli, che usa il cacciatore per divertimento e cosi’ via, al quale daremo un prezzo di riferimento. Il prezzo od il valore dei veicoli restaurati a regola d’arte invece, sono convinto si ottenga in un solo modo: prezzo d’acquisto del veicolo piu’ i pezzi per il restauro piu’ il tempo (denaro) per il restauro.
Negli anni ho visto che i veicoli che ho restaurato, seguendo questa logica si sono rivalutati mentre gli altri sono fermi a quei prezzi di riferimento, dando ragione alla mia tesi.
Meglio un restauro fatto bene una volta per tutte, che tante riparazioni e rimaneggiamenti che alla fine fanno lievitare i costi a dismisura, senza averne alcun risultato.